sabato 7 ottobre 2017

Cantuccini

Ingredienti per circa 30 cantucci

Zucchero 180 g
Uova biologiche 1
Ammoniaca per dolci 0,5 g
Farina 00 265 g
Mandorle 110 g
Marsala o altro vino liquoroso 10 g
Scorza d'arancia ½
Sale fino 1 pizzico
Burro a temperatura ambiente (morbido) 30 g




Inserisci nel boccale180g di zucchero con la scorza della arancia e polverizza. 15 Sec. Vel. Turbo.
Inserisci 1 uova e lavora il burro morbido 20 Sec. Vel. 6.
Aggiungi 265 g di farina e l'ammoniaca per dolci, il sale ,il marsala 20 Sec. Vel. 7.
Togliere l'impasto dal bimby e incorporare le mandorle aiutandosi con la farina.
Dividete il panetto in due parti uguali e ricavate da ciascuna un filoncino lungo e piuttosto stretto . Disponete i filoncini ben distanziati su una leccarda ricoperta di carta forno (non c’è bisogno di appiattirli, avverrà naturalmente in cottura). Spennellate i vostri filoncini con il tuorlo d’uovo sbattuto  (se il tuorlo risultasse troppo denso, potete stemperalo con un po’ d’acqua).
Cuocete i filoncini in forno statico preriscaldato a 200° per 20 minuti , quindi sfornateli e lasciateli intiepidire pochi minuti. Quindi, con un coltello dalla lama seghettata, tagliate il filoncino leggermente in diagonale, creando dei cantucci di circa 1,2 cm di spessore . Disponeteli nuovamente sulla teglia coperta di carta forno e tostateli in forno statico preriscaldato a 160° per 18 minuti . Sfornate i vostri cantucci e lasciateli raffreddare prima di gustarli…accompagnati da un bel bicchierino di vin santo!

 

martedì 26 settembre 2017

riso al sugo

  • Inserite nel boccale l’olio e la cipolla  tagliata a pezzettini  e cuocete 3 minuti a 100°, a vel. 2.
  • Posizionate il senso antiorario,aggiungete il riso ,far rosolare per 3 minuti a 100°, sfumare col vino, far evapora unite la polpa di pomodorol’acqua, il dado e cuocete per il tempo indicato sulla confezione del riso a 100°, a vel soft antiorario vel.1.
  • A fine cottura aggiustate di sale e il basilico, aggiungete  il parmigiano e mantecare 1 min vel soft antiorario a 100°

focaccia bianca in salamoia

Focaccia bianca con salamoia

Ingredienti per 4 persone:
  • 100 gr di semola di grano duro
  • 400 gr di farina manitoba (o 0)
  • 300 gr di acqua tiepida
  • mezzo cucchiaino di zucchero
  • 1/3 di panetto di lievito di birra
  • 2 cucchiaini rasi di sale
Per la salamoia.
  • una boccetta di vetro
  • un dito abbondante di olio
  • 2 dita di acqua
  • sale e pepe q.b.
  • rosmarino tritato q.b.
Preparazione:
Ci sono delle volte che al posto della solita pizza (o anche solo per mancanza di condimenti…;-)!!), mi venga voglia della classica focaccia bianca, alta e soffice…ma se non la si fa con la salamoia sopra, che crea quelle cavità soffici ed umide, non è la stessa cosa!! Diventa divina anche più della solita pizza; di una semplicità unica, da consumare come aperitivo tagliata a quadrotti, o come pasto unico anche senza niente o con accompagnamenti vari al posto del pane, la focaccia bianca è un piatto moooolto versatile che soddisfa ogni esigenza!
La sua preparazione è come quella della pizza: unite all’acqua tiepida, lo zucchero ed il lievito e lasciate riposare 15 minuti. Poi mettete nella planetaria insieme alle farine e cominciate ad impastare per 15 minuti; dopo i primi 5 versate il sale e continuate l’incordatura della pasta. Lasciate lievitare fino al raddoppio del volume.
Poi ungete la/le teglia/e e disponetevi la pasta che allargherete con le dita e lascerete ancora lievitare sempre fino al suo raddoppio; una volta bella gonfia, adagio con le punte delle dita, create dei “fossi”  qua e là sulla superficie, belli profondi e fitti al fine di raccogliere la salamoia.
Mettete dentro la boccetta tutti gli ingredienti per quest’ultima e sbattete bene energicamente per farli amalgamare; versatela sulla pizza:
Infornate in forno ventilato a 220° circa fino a doratura sopra e sotto; gustatela come desiderate: calda, tiepida, da sola o con dei salumi…tanto risulta sempre di una bontà unica nella sua semplicità!!

lunedì 25 settembre 2017

AMIN21K

il consumo di latte non è previsto nel trattamento con Amin 21 K.
 si possono magiare tonno al naturale , funghi
non si possono mangiare pomodori

 MANTANIMENTO
 A colazione una bustina di Amin21 K +una tazza di orzo ,oppure una tazza di latte scremato, o acqua ,the ,io alternavo..giorno per giorno.
 PRANZO:120 gr di pasta,o riso,piselli,ceci secchi,lenticchie,fagioli secchi....(120gr di uno di questi),contorno 200/300gr di verdura,
MERENDA :frutta o un vasetto di yogurt magro alla frutta
,CENA: 100 gr carne bianca,o formaggi magri più 2Questo è uno schema esempio per il mantenimento da seguire al termine del programma con Amin 21 K.


Colazione: 1 bustina di Amin 21 K in un bicchiere di latte o yogurt o orzo, caffè o tè.
Spuntino: frutta
Pranzo: 100 g di pasta, riso, piselli, ceci secchi, lenticchie, fagioli secchi; verdura cotta o cruda condita con 1 cucchiaino di olio.
Spuntino: frutta
Cena: carne, pesce, uova o formaggi magri; verdura cruda o cotta. Condire con 2 cucchiaini di olio.00/300 gr di verdura,e ogni tanto condivo solo la verdura con un cucchiaino di olio...


,dopo un trattamento di 21 giorni con altri 21 giorni di mantenimento ,tra quanto tempo si può rifare la dieta

Claudia: purtroppo il latte non è citato tra gli alimenti da consumare durante la liposuzione alimentare. Hai comunque una buona alternativa: prepara il caffè, lascialo freddare e diluisci Amin 21 K neutro nel caffè: è qualcosa di molto simile al cappuccino, anche a livello di consistenza.
Luana: il mantenimento come dice la parola segue una fase di "dieta". In quel caso, quando la chetosi è già attiva, l'organismo progressivamente si abitua ad un regime alimentare più soft e continua a perdere peso, sebbene ad una velocità inferiore. In definitiva ti sconsiglio di cominciare la dieta dalla fase di mantenimento...pochi giorni di sacrificio e sicuramente otterrai risultati migliori.
Lucia: puoi ricominciare dopo il mantenimento di 21 giorni.
Vincenza: certo che sì; infusi, thè e tisane sono concessi a aptto che non usi zucchero per dolcificarli. La pizza non la puoi mangiare poiché bloccheresti la chetosi e per riattivare il processo ci vorrebbero 2 o 3 giorni. Diverso è il caso del mantenimento, uno sgarro è più tollerabile.
Aniello: ti sconsiglio nel modo più assoluto di intraprendere un trattamento così drastico senza aver prima consultato il tuo medico.
Anna e Barbara: per sapere quante bustine assumere dovete calcolare il peso ideale. Per ulteriori delucidazioni sul contenuto dell'articolo potete contattarci chiamando il numero verde.

Avrei pensato di procedere così:
- una bustina la mattina + caffè
- due bustine a pranzo + verdure
- proteine + verdure a cena
Vorrei sapere se, in caso di necessitá, è possibile invertire il pranzo con la cena ,ossia a pranzo proteine e verdure e 2 bustine di Amin 21 a cena senza compromettere il trattamento.
si, è possibile invertire pranzo e cena a proprio piacimento. Ciò che conta è assumere ogni giorno una quota di proteine pure con aminoacidi, ed una quota di proteine alimentari.

CARNE
FC
FARAONA, QUAGLIA 4
GALLINA, ANATRA 4,5
AGNELLO, BOVINO MAGRO, CAPRETTO, CONIGLIO, MAIALE MAGRO, POLLO 5
OCA 6,32
PESCE
FC
PESCE BIANCO (ORATA, SPIGOLA, DENTICE, ECC.) 5,88
TORTA, SEPPIA, TONNO 7
GAMBERI 7,35
CALAMARI 8
ANGUILLA DI FIUME 8,5
COZZE 9
POLPO 9,5
VONGOLE E OSTRICHE 10
 per calcolare quanto alimento naturale devo mangiare a cena si fa cosi:


io devo pesare 70 kg
70*1,2=84

84-60(proteine di amin21k)=24


24*L'INDICE FC

ESEMPIO
24*4,5( indice pollo)  = 110 di pollo
24*5 indice manzo=120
24+5,88=140 pesce
24*7=170 tonno

  • Per sciogliere la bustina di Amin 21 K da consumare come prima colazione utilizzare acqua fredda o caffè freddo o thè freddo o tisane fredde o al massimo tiepide addolcendo eventualmente con aspartame;
  • E' possibile invertire il pranzo con la cena;
  • E' vietato saltare un pasto oppure mangiare cibi in quantità minore a quanto indicato nello schema;
  • Bere almeno due litri di acqua al giorno;
  • Non usare olio, al massimo un cucchiaino;
  • In caso di fame improvvisa fra un pasto e l'altro, mangiare finocchi o cetrioli;
  • Per rendere più gradevoli le pietanze utilizzare limone, aceto di mele, aglio, cipolla e aromi vari;
  • Salare normalmente i cibi, preferibilmente con sale marino integrale;
  • Non consumare caramelle o gomme da masticare se non si è assolutamente certi che non contengono alcun tipo di zucchero;
  • E' possibile bere thè al limone, o caffè (non più di due al giorno), tisane all'equiseto 40%, rosa canina 40% e liquirizia 20%, dolcificante con aspartame, oppure spremute di limone senza zucchero;
  • Cuocere i cibi a vapore, alla griglia o con forno a microonde;
  • Evitare atteggiamenti sedentari (riposo pomeridiano, lunghi periodi seduti, utilizzo dell'ascensore e mezzi di trasporto per brevi spostamenti);
  • Praticare ogni giorno una regolare attività fisica aerobica senza sforzo (ciclette, ginnastica, corsa, ecc.).
  • Nel caso di eccessivo meteorismo e gonfiore addominale BASOSYN PLUS 3/9 cpr/die ai pasti (integratore);
  • Utilissima una integrazione di Sali Minerali ed in maniera particolare di Silicio (rafforza il connettivo) con DRUFUSAN N, un cucchiaino tre volte al dì;
  • Per ridurre gli eccessi di radicali liberi dovuti allo stress ossidativo generato dalla dieta, Q10 SELEN VIT 1 cps/die (integratore);
  • Sempre utile integrare con WHP OMEGA 3 (acidi grassi poliinsaturi ad alta concentrazione) nella dose di 2 perle al dì (integratore);
  • Utile per depurare l'organismo il DRENANTEN, integratore alimentare a base di estratti vegetali, ottimo drenante dei liquidi corporei
  •  

mercoledì 20 settembre 2017

Rose del deserto biscotti cornflakes

Ingredienti

35 pezzo/pezzi
Per l impasto
  • 150 grammi zucchero
  • 150 grammi burro
  • 300 grammi di farina
  • 2 uova
  • 1 cucchiaino di lievito x dolci
  • Qb corn flakes

Preparazione della ricetta

    Per preparare l impasto
  1. Inserire lo zucchero nel Closed lid e polverizzare 10 sec vel turbo .
    aggiungere il burro, la farina, le uova e il lievito 30 sec vel.4 e 1 min. Vel.Dough mode.
    con l impasto ottenuto fare delle palline piccole e rotolarle nei corn flakes, adagiarle su una placca da forno ricoperta di carta forno e distanziarle almeno 2 cm tra loro .
    infornare per 25 min a 180 * o comunque a doratura completata .

tabelle per sotituire olio e burro

Come sostituire Burro con Olio nei Dolci | Tabelle

sabato 16 settembre 2017

Carpaccio di melanzane

Per preparare il carpaccio di melanzane iniziate lavando sotto l’acqua corrente le melanzane (1) e asciugatele bene con un canovaccio. Ora eliminate il peduncolo con un coltello (2) e tagliate a fette sottili le melanzane nel senso della lunghezza, aiutatevi con una mandolina (3) in modo da ottenere delle fette regolari e dello stesso spessore, ciascuna fetta deve essere spessa circa 2-3 mm.
Una volta terminato, ponete sul fuoco una piastra e scaldatela, ponete sulla piastra le fette di melanzane (4), salatele (5) e giratele in modo da cuocerle da entrambi i lati (6) (cuocete un paio di minuti o fino a quando non risulteranno ben colorite con le tipiche striature scure della griglia). Terminata la cottura,
adagiate le melanzane su un piatto (7) e lasciatele raffreddare. Ora occupatevi della marinatura: prendete una pirofila che misuri 28 cm x 18 cm (in alternativa potete utilizzare una pirofila più grande o più piccola, avendo cura che le melanzane siano sempre a contatto con la marinatura in modo che assorbano il condimento aromatico). Versate nella pirofila l’olio (8), il succo di limone (9),
unite l'aglio, salate (10), pepate e aromatizzate infine con le foglioline di menta (11) e il basilico. La marinatura è pronta (12).
Immergete ora le melanzane nella marinatura (13), coprite la pirofila con la pellicola trasparente (14) e lasciate insaporire in frigorifero per un paio d’ore. Servite il carpaccio di melanzane freddo come antipasto o contorno (15).

Conservazione

Il carpaccio di melanzane si può conservare in frigorifero in un contenitore ermetico per una settimana. Si sconsiglia di congelare il carpaccio di melanzane.

Consiglio

La classe non è acqua, infatti in questo caso potrebbe essere aceto (di vino bianco) o succo (di arance), ottimi da aggiungere alla marinatura se volete conferirle una nota di acidità. Se, invece, per personalizzare il carpaccio, volete lavorare sulle aromatiche, avrete l'imbarazzo della scelta! Prezzemolo, timo, erba cipollina... sono tutte buonissime e di grande aroma :-)

domenica 3 settembre 2017

La mia torta

300gr farina
4 uova
150gr di zucchero
scorza di un limone
2 vasetti di yogurt
1 bustina di lievito per dolci
200gr di burro
Mettete nel Closed lid lo zucchero e la scorza del limone e polverizzate 10 sec. vel. 5.
Aggiungete la farina setacciata, il lievito, il burro morbido fatto a pezzi , le uova e lo yogurt e impastate per 20 sec. vel. 3.
Lasciar riposare per 30 minuti il tempo di riscaldare il forno.
Versare l'impasto nella tortiera rivestita con la carta forno, farcire  con mele e peschtagliate alternate tagliate a spicchi.
Infornare 170° per 35 40 minuti.

martedì 29 agosto 2017

Pollo al sesamo

400 gr di petto di pollo tagliato spesso
2 lime
120 gr di pangrattato
sesamo
olio e.v.o
sale q.b
 Per prima cosa tagliate a quadrotti il petto di pollo. In una ciotola fatelo marinare con il succo di lime per circa 15 minuti, ponete in frigo con della pellicola da cucina sopra.
Per prima cosa tagliate a quadrotti il petto di pollo. In una ciotola fatelo marinare con il succo di lime per circa 15 minuti, ponete in frigo con della pellicola da cucina sopra.
Se di friggere proprio non volete sentirne, accendete il forno a 180°, su una teglia aggiungete della carta da forno.
Aggiungete il pollo e giusto un filo di olio sopra. Fate cuocere fino a che la crosta risulterà croccante e dorata, a metà cottura girate il pollo per uniformare la doratura della crosta.

domenica 27 agosto 2017

Torta soffice con cocco.......

Ingredienti: 200g di farina,
150g di farina di cocco,
100g di zucchero,
 un kg abbondante di pere mature,
 un vasetto di yogurt (cocco, banana, vaniglia o bianco)
 3 uova,
 la scorza di un limone,
 una bustina di lievito

Per prima cosa, in una ciotola, mescoliamo le uova, lo zucchero e lo yogurt

aggiungiamo le farine miscelate con il lievito
sbucciamo le pere e tagliamole a tocchetti unendole alla scorza grattugiata

ed aggiungiamole al composto...

mescolandolo bene
ed inforniamolo a 170° per 35-40 minuti (fate la prova stecchino prima di toglierla)
eccola cotta:

cosparsa con poco zucchero a velo...

..è veramente buona!




Linguine all'astice o alla cicala di mare

Ingredienti:
350 g di linguine;
 300 g di pomodori ben maturi; 
1 astice  o cicala di mare di circa 600 g;
 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva; 
1/2 cipolla; 1 cucchiaio di prezzemolo tritato; 
1 spicchio d'aglio; 
1/2 bicchiere di vino bianco secco;
 peperoncino;
 sale


  Con un coltello pesante, separate la testa dell'astice  o cicala di mare dalla coda. Spaccate la testa a metà nel senso della lunghezza e tagliate a tronchetti la coda. Recuperate le parti gialle e cremose all'interno della testa e tenetele da parte insieme al grappolo di uova se ve ne sono.

Tuffate i pomodori in acqua in ebollizione, passateli sotto l'acqua fredda quindi pelateli, privateli dei semi e tagliuzzateli.

Scaldate l'olio in un tegame e fatevi rosolare a fuoco vivo i pezzi di astice facendoli colorare in modo uniforme quindi tirateli su e mettete nel tegame la mezza cipolla tritata finissima insieme allo spicchio d'aglio.

Abbassate la fiamma e fate appassire dolcemente il trito per una decina di minuti. Rompete con il batticarne le chele e recuperate tutta la polpa contenuta.

Quando la cipolla comincia a prendere colore, unitevi i pomodori e il prezzemolo, mescolate e rimettete nel tegame i pezzi di astice. Insaporite con sale e peperoncino sbriciolato, sfumate con il vino e proseguite la cottura per circa un quarto d'ora.

Al termine, regolate il sale e amalgamate al sugo le parti cremose della testa e le uova. Lessate le linguine, scolatele al dente e fatele saltare per un minuto nel sugo di astice prima di servirle ben calde.


giovedì 10 agosto 2017

Tacculas

Metterli a lessare in una grande pentola a fuoco vivo, per circa 16-18 minuti, in acqua bollente salata. 
Terminata la cottura, quando ancora i tordi sono molto caldi, salarli nuovamente nel dorso e nelle cosce e lasciarli sfreddare all'aria, pressarli con altri teneri rametti di mirto, in modo da farne assorbire tutto l'intenso profumo. 
Li mitto nella pentola a pressione 6 minuti dal primo fischio.

mercoledì 9 agosto 2017

Crescia Sfogliata Urbinate

  • 500 g di farina 0 debole per non sbagliare sceglierne una specifica per piade. basso valore W
  • 1 uovo grande
  • 50 g di Strutto + altri 50 g per sfogliare
  • 120 g di acqua
  • 80 g di latte
  • 1 cucchiaino di sale
  • pepe nero macinato fresco                                                                                                               
    1. In una spianatoia metti la farina, fai un buco al centro e aggiungi l'uovo, lo strutto, il sale e il pepe.
    2. Impasta aggiungendo il mix di acqua e latte.
    3. Appena avrai ottenuto un panetto morbido e liscio, suddividilo in 6/palline 8dovrebbero essere intorno i 125 g). coprile con uno strofinaccio e falle riposare mezzora.
    4. Stendi una pallina per volta, con un mattarello, facendo dei dischi alti circa 3 millimetri.
    5. Spalma un sottile strato di strutto, arrotola su se stessa e poi dagli la forma di una girandola, come vedi dalla foto.
    6. Ricoprila con pellicola e mettila in frigo per almeno mezzora (ma anche 2 giorni). Io le ho anche congelate.
    7. Scalda il testo, ma attenzione che il fuoco non sia troppo alto.
    8. Stendi nuovamente la pallina in un disco e cuoci sul testo, girandola quando avrà fatto le prime bolle in superficie.
    9. Condisci a piacere
     

Marmellata di pomodori verdi

 Pomodori verdi tipo San Marzano. Sì, ma come? Per preparare una marmellata coi fiocchi, iniziare la sera prima è davvero fondamentale: mettete a macerare  
1 kg di pomodori verdi già lavati, mondati e tagliati a pezzettoni con
 400 g di zucchero 
 il succo di un limone.
La mattina seguente troverete tutto pronto per iniziare a cuocere il composto, per circa 20 minuti raggiunta l’ebollizione. Ricordate di mescolare spesso la marmellata, onde evitare che si attacchi sul fondo della casseruola, e di “schiumarla”, ossia provvedere a togliere lo strato spumoso che si forma in superficie, potrebbe diventare terreno fertile per la proliferazione dei batteri.
Lasciate raffreddare e, contenitori alla mano, travasate il tutto, avvitate i coperchi e avviate la bollitura per il sottovuoto.

Pomodori pelati al naturale

Immergetene 3 kg in acqua, portate a ebollizione e scolate; lasciate raffreddare completamente per una mezz’ora, fino a quando noterete qualche grinza sulla buccia: è questo il momento giusto per pelare i pomodori. Ora infilateli tutti nei vasetti, avendo cura di pressarli un po’ con la forchetta e di lasciare almeno 2 cm di spazio dal bordo.

Ceci, marmellata di pomodori e menta

Correte alla dispensa e cercate tra le decine di barattoli di conserve, se per caso adocchiate una marmellata di pomodori. C’è? Perfetto, potrebbe essere l’ingrediente ideale per completare una salsa, fresca e aromatica, di ceci e menta. Come al solito, frullate mezzo chilo di ceci, condendoli con sale, pepe, olio e, volendo, un pizzico di zafferano. Una volta finito, prendete una ciotola, versatevi i ceci cremosi e unite 4 cucchiai di marmellata di pomodori, mescolando bene. Al termine della preparazione, decorate la salsa con 5-6 foglioline di menta fresca.

Mousse di yogurt e miele

  1. Frullate i ceci (mezzo chilo basteranno), con dell’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e di pepe.
  2. Quando il composto sarà liscio e uniforme, unitevi 150 grammi di yogurt e due cucchiaini di miele.
  3. Mescolate con cura, consumatela subito oppure riponetela in frigo in un contenitore ermetico, si conserve al massimo per due giorni.

Crema di ceci cipolla rosmarino

Con un mix di ceci precotti, una cipolla finemente tritata e imbiondita in padella, un rametto di rosmarino tritato e dell’abbondante peperoncino, si preannuncia un pranzo davvero di fuoco.
Come per le preparazioni precedenti, è sufficiente:
  1. versare tutti gli ingredienti nel mixer (il peperoncino tenetelo da parte);
  2. frullarli a velocità moderata per un paio di minuti;
  3. aggiustate di olio, sale, pepe e peperoncino.

Umus di ceci

  1. Iniziate a procurarvi un etto di semi di sesamo che andrete a tostare in padella a fuoco dolce, per poi pestarli o tritarli nel mixer.
  2. Aggiungete al composto dell’olio di sesamo, un pizzico di sale e mezzo bicchiere d’acqua calda.
  3. Ora è il momento di unire mezzo chilo di ceci precotti (scolati dal liquido di conservazione) che andrete a frullare assieme al succo di mezzo limone, a uno spicchio d’aglio, un ciuffo di prezzemolo e ai semi di sesamo.
  4. Assaggiate la vostra salsa, com’è? Se il gusto è spettacolare, spalmatela su qualche fetta di pane tostato e divoratela; se ancora non è perfetta, aggiustate di sale e insaporite con della paprika e un filo d’olio di semi.

Mousse di ceci e tonno

Ingredienti per quattro persone
  1. 200 g di ceci lessati.
  2. 1 spicchio d'aglio.
  3. un ciuffetto di prezzemolo.
  4. sale marino - pepe nero.
  5. olio extravergine d'oliva.
  6. 1 limone non trattato.
  7. 2 confezione di Tonno Rio Mare all'Olio Extravergine d'Oliva da 80 g.
  8. qualche foglia di basilico fresco.

martedì 23 maggio 2017

Sarmale

Ingredienti

  • 300 gCarne trita di maiale
  • 400 gCarne trita di vitello
  • 1/2 kgCipolle
  • 1Carote
  • 150 gRiso
  • 1Uova
  • un cucchiaioSemolino
  • 1Cavolo verza
  • 1Limone
  • un bicchiereVino bianco secco
  • 4 cucchiaiOlio di oliva extravergine
  • un cucchiaioConcentrato di pomodoro
  • q.b.Sale
  • q.b.Pepe

Preparazione

Prendete le cipolle e la carota e tritatele finemente, poi mettetele in una padella con 4 cucchiai di olio di oliva extravergine e fate rosolare per 10 minuti.

Prendete il riso e fatelo lessare per circa 10 minuti, poi fatelo raffreddare sotto acqua fredda e unitelo alla carne trita, mescolando con le mani assieme a un cucchiaio di semolino, un uovo e al concentrato di pomodoro.

Regolate di sale e di pepe, impastata accuratamente e lasciate riposare per circa trenta minuti.

Lavate le foglie del cavolo verza e sbollentatele in acqua alla quale avrete aggiunto il succo di un limone e un cucchiaio di sale grosso.

Una volta raffreddate le foglie di cavolo, potete preparare gli involtini: prendete una foglia di cavolo e mettete al suo interno una cucchiaiata di composto di carne trita, poi arrotolate e ripiegate le estremita per ben chiudere l'involtino.

Sul fondo di una pentola mettete 2 cucchiai di olio di oliva extravergine e un strato di cavolo verza tagliato a listarelle, in modo da non far attaccare gli involtini che disporrete a strati.

Unite acqua fredda fino quasi a coprire i sarmale e fate cuocere a fuoco basso per circa un'ora e mezza.

Unite un bicchiere di vino bianco e fate cuocere ancora per un quarto d'ora. Disponete i sarmale sopra un piatto da portata e servite caldi.

Consigli

E' importante evitare di mescolare i sarmale durante la cottura per evitare che si disfino, diventando una orrenda poltiglia.

venerdì 19 maggio 2017

Gateau di patate

Patate a pasta gialla 500 g
Fiordilatte 100 g
Salame napoletano 50 g
Prosciutto cotto in una fetta spessa 50 g
Parmigiano reggiano (24 mesi) 2 cucchiai
Uova 150gr 
Spinaci 200gr
Olio extravergine d'oliva q.b.
Pepe nero q.b.
Sale fino q.b.

per la pirofila e per condire la superficie

Olio extravergine d'oliva q.b.
Pangrattato 20 g
Parmigiano reggiano 30 g
 Per prima cosa pulite e lessate per almeno ora in acqua bollente salata le patate. Appena sono morbide (potete verificarlo se riuscite con facilità a infilare uno stecchino nella patate). Appena sono pronte scolatele e lasciatele raffreddare.

A parte cuocete in acqua bollente per circa 5 minuti gli spinaci, e appena sono pronti trasferiteli in una padella, dove avete precedentemente fatto soffriggere gli spicchi d’aglio, e lasciate cuocere gli spinaci per alcuni minuti, assicurandosi che siano ben asciutti.
Prendete adesso una ciotola e inserite le patate schiacciate, con l’ausilio dell’apposito schiacciapatate, poi aggiungete il burro morbido, l’uovo, il parmigiano, il caciocavallo e impastate bene, finché gli ingredienti non risultino ben amalgamati tra loro.
 Aggiustate l’impasto di patate di sale e di pepe.

Prendete adesso una teglia circolare di 22 cm di diametro, foderato con carta forno. Create un primo strato alla base utilizzando metà dell’impasto di patate.
 Adesso farcite con gli spinaci ben asciutti, e con la mozzarella (precedentemente ben strizzata e tagliata a fette.
Coprite il tutto con l’altra metà di impasto e spolverate il gateau con del pangrattato. Aggiungete qualche pezzetto di burro sulla superficie per mantenerla morbida.Infornate a180 C per circa 30 minuti a forno statico n. Appena è pronto, lasciate raffreddare. Il gateau di patate con spinaci adesso è pronto per essere servito!

lunedì 8 maggio 2017

Polpette al sugo

Ingredienti per 24 polpette

Vitello carne macinata 220 salsiccia 165 g
Pane raffermo mollica 30 g
Parmigiano reggiano grattugiato 25 g
Uova 1
 Prezzemolo tritato 1 cucchiaio
Origano secco 1 pizzico
Noce moscata grattugiata 1 pizzico
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Olio extravergine d'oliva q.b.

per il sugo

Passata di pomodoro 350 g
Acqua 50 g
Sale fino 5 g
Origano secco q.b.
Pepe nero

Preparare le Polpette al sugo

Per preparare le polpette al sugo iniziate con l’impasto: tagliate la mollica in pezzi e versatela in un mixer dotato di lame  e tritate il tutto fin quando la mollica non sarà ridotta in briciole .
Tenete da parte la mollica e eliminate lo spago dalle salsicce , incidetele delicatamente nel senso della lunghezza  e infine privatele del budello .
Con la lama di un coltello o con una forchetta schiacciate la carne,dopodiché versatela in un recipiente insieme alla carne trita .
Poi aggiungete l'origano, un pizzico di noce moscata grattugiata ed il prezzemolo tritato .
Infine il Parmigiano grattugiato e la mollica che avete tritato precedentemente insieme all'uovo e impastate il tutto con le mani , aggiustando di sale e di pepe  e mescolando fin quando non avrete ottenuto un composto omogeneo
Con l’impasto ottenuto andate a formare delle sfere del peso di 20 grammi l’una , prelevando un pezzetto di impasto e amalgamandolo con entrambe le mani: con le nostre dosi dovrete ottenere 24 polpettine . Non appena tutte le polpette saranno pronte, fate scaldare l’olio in una pentola antiaderente e, quando l'olio sarà ben caldo, adagiate le polpette , lasciandole cuocere da entrambe i lati per un paio di minuti .
Versate la polpa di pomodoro versate l'acqua, aggiustate di sale, aromatizzate con pepe  e proseguite la cottura abbassando la fiamma per 15-20 minuti.
Una volta pronte, aromatizzate con origano secco e potrete gustare le vostre polpette al sugo ancora fumanti !
Conservazione
Potete conservare le polpette al sugo in frigorifero coperte con la pellicola trasparente per 2-3 giorni. Potete anche congelarle sia cotte che crude: in questo caso però è importantissimo che gli ingredienti siano freschissimi e non decongelati. 
Consiglio
Un'altra sfiziosa variante? Provate a friggere le polpette in padella e tuffatele poi nel sugo di pomodoro cotto a parte: una vera libidine!
Se invece preferite delle polpette più saporite aggiungete un po' di Pecorino stagionato all'impasto.

SUGO POMODORO FRESCO E BASILICO

Quando acquisterete i pomodori da sugo, controllateli uno ad uno, eliminando quelli guasti, macchiati o ammaccati.
Eliminate i piccioli  e lavateli molto bene , quindi asciugateli.
Tagliate in due metà ogni pomodoro ,e levate ad ognuna di esse la parte verde del picciolo .
 Spremete in una ciotola o nel lavandino le due metà del pomodoro affinché fuoriescano tutti i semi . Mettete i pomodori da sugo in una pentola di acciaio , che sistemerete sul fuoco basso coperta dal coperchio; lasciate cuocere i pomodori, girandoli di tanto in tanto, finchè risulteranno appassiti e si disferanno.A questo punto passate i pomodori con il passaverdura facendo convergere il sugo in una ciotola ; una volta passati tutti i pomodori ,versate la passata in una pentola d’acciaio più piccola che metterete sul fuoco .
 Aggiungete al sugo il sale e l’olio e fatelo consumare a fuoco vivace fino alla densità desiderata, poi spegnete il fuoco e aggiungete alla salsa il basilico intero  o spezzettato grossolanamente a mano.
Potete comprare anche i pomodori San Marzano per realizzare un ottimo sugo.
Se i pomodori da voi acquistati non sono particolarmente saporiti, potete aggiungere al sugo un soffritto di cipolla o aglio per rendere la salsa più gustosa.

Laticello

Esistono due modi per preparare il latticello: il semplice richiede l'utilizzo della panna. Versate la panna fresca in una ciotola pulita, e con uno sbattitore elettrico oppure con una planetaria dotata di fruste cominciate a montare la panna , continuate finché la panna non si sarà "smontata" diventando solida , quando arriverete a questo punto vorra dire che il latte e la parte grassa si saranno separati . Per ottenere questo risultato dovrete montare la panna per circa 20 minuti.
A questo punto mettete la parte grassa in un colino a maglie strette e pressatela con una spatola in modo da far uscire tutto il liquido contenuto . Compattare la parte grassa, in questo modo avrete ottenuto il burro, mentre il liquido che resta è il latticello . Con una confezione di panna fresca da 250ml si ottengono circa 90 gr di burro e 125 ml di latticello.

Esiste un'altra versione per preparare il latticello in casa, sicuramente più semplice e veloce e che può essere una valida alternativa al vero latticello. Spremete il limone, stando attenti a filtrare i semini , versate lo yogurt magro in una ciotola, stemperatelo utilizzando una frusta a mano e unite il latte scremato  e infine il succo di limone, mescolate bene fino ad ottenere un composto omogeneo, lasciatelo riposare per 10 minuti prima di aggiungerlo alla preparazione!

Panna acida o Crème Fraîche


Panna fresca liquida 250 g
Yogurt bianco naturale 70g

 Per preparare la panna acida iniziate versando la panna liquida in una ciotola.
 Quindi aggiungete lo yogurt  e frustate delicatamente fino ad amalgamare tutti gli ingredienti .
Coprite con un canovaccio pulito o una garza  e lasciate riposare a temperatura ambiente per 24 ore. Passato questo tempo riprendete la vostra panna acida, mescolatela velocemente con un cucchiaio e trasferitela in un vasetto di vetro : sarà così pronta per essere utilizzata nelle vostre preparazioni!

Per ottenere una panna acida dalla consistenza più soffice raffreddatela in frigorifero e sbattetela leggermente con le fruste elettriche prima di utilizzarla.

Agnello al forno con patate

1 kgAgnello
 1 kgPatate
2Aglio a spicchi
1 bicchiereVino rosso        
2 ramettiRosmarino
2Alloro secco
1 ramettoTimo
q.b.Sale
q.b.Pepe
q.b.Olio di oliva extravergine
Lavate bene l'agnello, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Lavate e preparate le erbe aromatiche. Pulite gli spicchi d'aglio.
In una capiente insalatiera versate il vino rosso, aggiungetevi aglio, rosmarino, alloro e timo. Immergete i pezzi di agnello e lasciateli preferibilmente per una notte intera.
Dopo aver lasciato la carne nella sua marinata per almeno 12 ore, procedete con la preparazione. Lavate e pelate le patate, tagliatele a pezzetti non troppo piccoli.
Disponete le patate in una capiente teglia da forno e conditele con olio, sale, aglio e molto rosmarino.
Disponete i pezzi d'agnello sulle patate regolando di sale e di pepe e infornate a 180 °C per circa un'ora e mezzo. Girate di tanto in tanto per evitare che le patate poste in alto possano bruciare. Servite ben caldo. 

lunedì 17 aprile 2017

Aneto e finocchio selvatico

Aneto:
meno diffuso,
steli più sottili, alti fino a 1 metro, ramificati soprattutto nella parte alta
foglie più pallide,
fiori più minuti di colore giallognolo,posti in ombrelle con 20-30 raggi
fruttii ovali, appiattiti, alati.
  • Aneto  -  Anethum graveolens

Finocchio selvatico:
diffusissimo, spesso quasi infestante,
steli molto vigorosi, alti fino a 2 metri ramificati anche nella parte bassa
foglie di un bel verde brillante e con odore aromatico gradevole,
fiori gialli posti in ombrelle con un max di 10 raggi
frutti verdi, a maturazione grigiastri e striati, molto profumati.





lunedì 10 aprile 2017

Salse per tutto

SALSA AROMATICA
Adatta a: pesce lesso.
Cosa ci serve: 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, 3 cucchiai di aceto bianco, un cucchiaio colmo di capperi, uno spicchio di aglio.
Preparazione: frullate tutto per un minuto, poi aggiungete 10 chicchi di pepe rosa pestato e le foglie di due rametti di timo. Mescolate bene.
MARINATA PER PESCE
Adatta a: alici crude, filetti di merluzzo lesso.
Cosa ci serve: Succo di 2 limoni, 3 spicchi di aglio a fettine, un ciuffo di prezzemolo tritato, un rametto di timo (foglie), un foglia di alloro, sale iodato q.b., peperoncino piccante.
Preparazione: mescolate molto bene e fate marinare il pesce con questa salsa per almeno due ore prima di gustarlo.
SALSA ROSSA
Adatta a: scaloppine.
Cosa ci serve: 8 cucchiai di passata di pomodoro, 2 cucchiai di capperi, un’acciuga, 4 olive nere denocciolate, uno spicchio di aglio, peperoncino a piacere, un cucchiaino di origano, un cucchiaio di olio extravergine di oliva.
Preparazione: frullate e mescolare tutti gli ingredienti.
SALSA AROMATICA
Adatta a: carne grigliata.
Cosa ci serve: 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 3 cucchiai di succo di limone, uno spicchio di aglio schiacciato, un rametto di rosmarino, 6 foglie di salvia, 6 chicchi di pepe nero pestato, sale iodato q.b.
Preparazione: mescolate e lasciate riposare un’ora prima dell'uso.
SALSA ALLO YOGURT
Cosa ci serve: Un grosso pugno di prezzemolo tritato finemente, un cucchiaio di paprika dolce, 125 g di yogurt magro naturale.
Preparazione: mescolare bene tutti gli ingredienti.
SALSA ROSSA
Adatta a: carne alla piastra o lessata.
Cosa ci serve: 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, 2 cucchiai di passata di pomodoro, 3 cucchiai di aceto di vino rosso, peperoncino piccante in polvere a piacere, mezzo cucchiaino di sale iodato
Preparazione: frullate tutti gli ingredienti e condite la carne con questa salsa.
SALSA AL BASILICO
Adatta a: patate lesse e uova sode.
Cosa ci serve: 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 2 pugni di foglie di basilico, uno spicchio di aglio, sale iodato q.b.
Preparazione: pestate quanto basta a ottenere una salsa densa.

domenica 2 aprile 2017

grani di kefir

Piccoli accorgimenti per manteneli in salute........
Avete dei grani di kefir? ...siete fortunati! Perché?
I grani hanno bisogno di cure quotidiane, vivono solo in certe condizioni, sono fragili e possono morire con estrema facilità, per queste ragioni non possono essere commercializzati.
Il kefir da bere che si trova nel banco frigo di alcuni supermercati e nei negozi specializzati non contiene grani, quindi non può essere riprodotto come invece si fa con lo yogurt bianco.
Se non disponete di grani potete produrre kefir in casa utilizzando speciali fermenti in vendita nei negozi di alimenti naturali, ma la produzione non sarà infinita e ogni tanto i fermenti andranno rinnovati. Nell'articolo biostarter per kefir di latte troverete tutte le indicazioni.


Quando i grani di kefir si trovano in ambiente favorevole si riproducono a volontà. Nei periodi di maggiore riproduzione chi ne ha, dopo aver rifornito amici e parenti si ritrova comunque un esubero. Alcune persone li mangiano in un'insalata un po' come si fa con i fiocchi di latte, ma molti non hanno il coraggio di farlo in quanto vengono vissuti come fossero animaletti, pertanto si ha l'impressione di ucciderli.
Passare i grani da una persona all'altra rimane l'unico modo per averli. Con i dovuti accorgimenti però (ma solo in inverno), i grani possono essere spediti insieme a poco latte.

Che fare se vi spediscono dei grani di kefir?

Quando riceverete il pacchetto i grani saranno senz'altro sofferenti e denutriti, dovrete versare il contenuto su un retino di plastica e separare i grani dal latte che li ha contenuti.
Buttate il latte ormai esausto, se avete ricevuto un cucchiaino di grani mettete circa mezzo bicchiere di latte  nuovo a scaldare, quando sarà  appena tiepido versatelo in un vasetto di vetro, poi aggiungete i grani filtrati. Girate appena un attimo facendo sempre attenzionea non romperli perché sono molto delicati.
Cambiate il latte dopo 2 giorni (filtrando con il colino a rete di plastica) e per altre 2 volte buttatelo, poi finalmente potrete produrre un po' di kefir da bere (o mangiare).

Al terzo cambio di latte potrete aumentare la quantità, per 1 cucchiaino di grani ci vorrà circa 1 bicchiere di latte, in futuro imparerete a gestire la quantità di latte in base alla quantità di grani di cui disponete al momento, perché non appena si saranno adattati alla nuova casa inizieranno a riprodursi.
Il latte non dovrà essere freddo di frigorifero, ma neanche caldo, dovrà essere appena tiepido.
Io di solito ne preparo un bicchiere alla volta, verso prima il latte nel vasetto pulito, poi lo metto a bagnomaria per qualche minuto in una ciotola contenente acqua calda, così il latte perde la temperatura da frigorifero senza però divenire troppo caldo.

I grani soffrono le alte temperature, se mettete latte troppo caldo moriranno, se avete fretta sarà meglio  mettere latte di frigorifero piuttosto che latte troppo caldo. Con il latte a temperatura di frigorifero non succede nulla, l'attività dei grani rallenterà e ci vorrà solo più tempo per ottenere del kefir.
Lasciate i grani per 1 o 2 giorni prima di procedere con la raccolta del kefir, vi accorgerete che l'estate il kefir è molto attivo (perché fa caldo) quindi dopo un giorno sarà subito pronto, mentre in inverno ci vorranno un paio di giorni affinché diventi bello denso. Maggiore sarà la densità, maggiore sarà la quantità di siero che si formerà sul fondo o sulla superficie del vasetto.

Per filtrare il kefir serve un passino a rete in plastica, usate un cucchiaio di plastica per prendere i grani, evitate i metalli. Se riuscirete a raccogliere il siero potrete utilizzarlo per  le diverse ricette che trovate nel blog, lo stesso kefir oltre che berlo potrete usarlo per farne un delizioso formaggio!

1 cucchiaino di grani è la quantità necessaria per circa 200 ml di latte, quando i grani cresceranno staranno troppo stretti in quella quantità di latte, quindi il kefir verrà più denso e si produrrà più velocemente.
Quando questo accadrà si potrà mettere più latte oppure usare la stessa quantità di latte ma togliendo un po' di grani.

Se volete fare il formaggio ci vorrà circa 1 cucchiaio da tavola di grani per 1 litro di latte, quindi dovrete aspettare che si siano moltiplicati a sufficienza.

Per il kefir si può usare latte fresco o latte a lunga conservazione, parzialmente scremato o intero. Tutti i tipi di latte vanno bene, ma i grani si manterranno più in salute (e il kefir verrà migliore) nel latte fresco e intero.
Se usate latte crudo sarà necessario farlo bollire e raffreddare prima dell'uso.

Se tra i grani ogni tanto doveste scorgerne uno giallino, non buttatelo!!! sono dei grani preziosi con fermenti ancora più rari e preziosi.

I grani non vanno mai lavati in acqua!! Se fossero troppo appiccicati o se avessero bisogno di un lavaggio  usate sempre del latte.
Attenzione! I grani sono delicati, non rompeteli, non cercate di separarli, si riproducono formando prima dei pallini piccolini che poi crescono e tendono ad agglomerarsi tra loro, quando prendete il kefir non cercate di separarli a tutti i costi!
Non usate passini a maglia troppo larga, altrimenti i piccoli kefirini appena nati  passeranno attraverso le maglie e andranno persi.

Come dare nuova vita ai grani di kefir

Con il passare del tempo i grani potrebbero perdere parte dei fermenti che rappresentano la vera ricchezza di questo alimento, che fare?

Ho escogitato il seguente metodo per dar loro nuova energia:

Una volta ogni 2-3 mesi acquistate un vasetto di kefir da bere nei negozi specializzati.
Il kefir da usare dovrà essere assolutamente biologico e non dovrà contenere null'altro che latte e fermenti.
Filtrate i grani, metteteli nel solito latte ma aggiungete 3-4 cucchiai di kefir biologico. Il kefir acquistato contiene tutti i probiotici che i grani di kefir dovrebbero avere, pertanto il kefir che aggiungerete aiuterà a colonizzare nuovamente i grani, arricchendoli e dando loro una nuova vitalità.
Ripetere  il procedimento al cambio successivo di latte.

Ripeterete questo trattamento ogni 2-3 mesi o anche ogni 6 mesi affinché i grani siano sempre attivi e pronti a fornirvi un kefir ricco di fermenti.

lunedì 13 marzo 2017

Coniglio alla genovese

Ingredienti

Ingredienti
Coniglio 1,5 kg
Olive taggiasche 100 g
Cipolle 1
Rosmarino 1
1 bicchiere di vino rosato
Aglio 2 spicchi
Timo 1 cucchiaio
Olio extravergine d'oliva circa 5 cucchiai
Brodo di carne q.b.
Alloro 3 foglie
Sale fino q.b.
Pinoli 2 cucchiai
Preparezione
Per prima cosa tagliate almeno in una dozzina di pezzi il coniglio  ricordandovi di tenere da parte la testa, il fegato e i reni.
Terminata questa operazione, mettete in un tegame capiente l’olio d’oliva, scaldatelo, e fateci appassire a fuoco basso la cipolla e l'aglio tritati; unite il coniglio  e rosolatelo, poi aggiungete le foglie di alloro, di timo (o maggiorana) e il trito di aghi di rosmarino . Cuocete fino a quando il coniglio avrà assunto un bel colorito dorato.
asciate cuocere per qualche minuto e poi aggiungete il bicchiere di vino rosso , lasciate evaporare il vino , quindi unite le olive taggiasche. Se vi piacciono,  potete unire i rognoni e il fegato del coniglio.
Aggiungete quindi i pinoli , amalgamate tutto per bene e poi coprite il coniglio con un coperchio   e lasciate cuocere per circa un'ora finché il coniglio non diventerà tenero (la carne dovrà staccarsi facilmente dall'osso). Di tanto in tanto aggiungete un mestolo di brodo in pentola e fate cuocere il tutto a fuoco lento. Impiattate il coniglio irrorandolo con abbondante sugo di cottura e buon appettito!!
Del coniglio non si butta via niente! Se ne avete acquistato uno intero, potete usare la testa (bollendola con qualche foglia di alloro, una carota e una costa di sedano) per preparare il brodino con il quale irrorerete il coniglio durante la cottura. Il liquido di cottura sarà ancora più prezioso, soprattutto se l’avrete arricchito con un buon bicchiere di Rossese di Dolceacqua. In tutti i casi non gettatelo perché, se avete preparato questo piatto in anticipo, basterà scaldarlo al momento di servirlo, facendo ritirare allora la salsina. 

sabato 11 marzo 2017

Strudel

per il ripieno

Mele Golden 750 g
Zucchero 60 g
Pangrattato 60 g
Burro 50 g
Uvetta 50 g
Pinoli tostati 25 g
Cannella in polvere 1 cucchiaino
Rum 2 cucchiai
Scorza di limone
mettete a bagno l’uvetta nel rum, o se preferite, in acqua tiepida; in una padella sciogliete 50 g di burro e quando sfrigola tostate il pangrattato (9).
Mescolate con un cucchiaio di legno perchè non si bruci e lasciatelo dorare qualche minuto (10), poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire. Quindi sbucciate le mele, togliendo loro il torsolo, e tagliandole in quattro spicchi e poi a fettine sottili; versate le mele in una ciotola capiente e aggiungete lo zucchero (11), i pinoli (12)
la scorza di limone grattugiata (13), un pizzico di cannella (14) e l'uvetta ben scolata e strizzata (15): gli ingredienti devono rilasciare i loro profumi, ma non devono macerare a lungo perché lo zucchero non rilasci troppa acqua.
Mettete a fondere il burro in un pentolino a fuoco dolce. Poi riprendete il panetto di pasta e stendetelo su un canovaccio leggermente infarinato (16), formando un rettangolo di circa 35x45 (17). Spennellate la superficie, tranne i bordi, con poco burro fuso e cospargete con il pangrattato tostato; questo strato servirà per assorbire i succhi che le mele rilasceranno in cottura (18).
Adagiate sopra di esso il composto con le mele (19); arrotolate lo strudel dalla parte più lunga (20), facendo attenzione a non rompere la pasta (potete aiutarvi con il canovaccio sul quale è posizionato); sigillatelo bene anche sui lati (21), affinché il contenuto non esca durante la cottura.
Poi ponete lo strudel su di una teglia rivestita con carta da forno, con la chiusura rivolta verso il basso e, prima di infornarlo, spennellatelo con il burro fuso (22-23). Cuocete lo strudel in forno statico preriscaldato a 200° per circa 40 minuti (se ventilato a 180° per 30 minuti). A cottura ultimata (24), potete cospargere lo strudel con zucchero a velo e servirlo tiepido e tagliato a fette.
Lo strudel, a seconda del luogo, viene preparato anche con pasta sfoglia o pasta frolla; può essere fatto anche con altri tipi di frutta come pere, ciliegie, albicocche, oppure addirittura con verdure o crauti in versione salata.
Lo strudel si può preparare anche con la pasta sfoglia, ma la versione tradizionale della ricetta prevede la pasta apposita che abbiamo indicato in questa ricetta. Se volete arricchire la presentazione del vostro dolce, accompagnatelo, sempre tiepido o caldo, con della panna semimontata spolverizzata di cannella.

domenica 19 febbraio 2017

Carciofi stufati

Ingredienti:
4 carciofi
1 limone
250 ml di Brodo vegetale
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
4 rametti di prezzemolo
1 spicchio di aglio
un misurino di vino bianco
Sale fino
Pepe nero macinato al momento

Pulire i carciofi togliendo le foglie più esterne e la punta pungente.  Eliminare la peluria e metterli in acqua acidulata con qualche spicchio di limone per 10 minuti circa. E' possibile utilizzare anche i primi 10 centimetri dei gambi. Togliere la parte esterna più coriacea con un pelapatate e spuntarli. Mettere anch'essi nell'acqua acidulata.
Scaldare il brodo.
Mette l'olio nella pentola a pressione.
Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle con la mezzaluna su un tagliere assieme all'aglio spellato.
Cospargere i carciofi con una manciata di trito, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe e mettere la padella su fiamma vivace.
Lasciare che comincino a sfrigolare, farli rosolare per un paio di minuti, quindi unire due mestoli di brodo vegetale e un pò di vino coprire e cuocere a    per 15 minuti  dell'inizio del fischio.
A fine cottura scoprire, far asciugare, regolare di sale e servire.

Spaghetti ai ricci

Ingredienti:
– Spaghetti 400 gr
– 300 gr di polpa di ricci
– 1 spicchio d’aglio
– Prezzemolo
– Peperoncino
– Olio extra vergine di oliva

Fate imbiondire l’aglio leggermente schiacciato e il peperoncino in un’ampia padella con dell’olio d’oliva.
Scolate la pasta 1-2 minuti prima che sia al dente e versatela nella padella insieme al soffritto.Tipo aglio olio peperoncino.
Aggiungete un po’ di acqua di cottura e fate amalgamare il tutto.
Spegnete il fuoco e condite con la polpa dei ricci  che avrete un pò sbattuto con un pò di acqua di mare oppure brodo di cottura freddo (tipo uova alla carbonara per rendere l'idea)unendo rapidamente i sapori.
Spolverate il tutto con il prezzemolo trittato.
Godetevi la pasta con una buona Vernaccia o Vermentino di Gallura!

Scrub corpo ai semi di lino


Provate questo scrub di lino per rimuovere le cellule morte. Avrete una pelle vellutata e liscia. Utilizzare un tocco delicato e di evitare aree sensibili.
Ingredienti

 125 ml di yogurt bianco intero
 di tazza (50 ml) di semi di avena
 di tazza (50 ml) di crusca di frumento
 1 cucchiaio di olio di lino pressato a freddo
 1 cucchiaio di miele
 5 gocce di olio essenziale di lavanda


Indicazioni
  1. Macinate finemente l’avena in un frullatore. Miscelate la crusca, lo yogurt, l’avena in un contenitore. Mescolate il miele, l’olio di lino e olio di lavanda e unite le due miscele.
  2. Bagnate il corpo in una doccia calda e applicate lo scrub su busto, braccia e gambe.
  3. Massaggiate delicatamente la pelle con un movimento circolare.
  4. Sciacquate bene sotto la doccia con acqua tiepida.

Maschera viso ai semi lino


Questa maschera funge da lifting naturale ed esfoliante delle cellule morte. Darà immediatamente al vostro viso un aspetto più tonico e rilassato, ammorbidendo le linee del viso e le piccole rughe. Abbinate la ginnastica facciale contro le rughe immediadamente dopo.
Ingredienti
  • 2 cucchiai di semi di lino macinati
  • 1 cucchiaio di miele
  • 2 cucchiai di crusca di frumento
  • una tazzina di acqua calda
Preparazione
  • In una ciotolina pulita, mescolate gli ingredienti affinchè siano ben amalgamati.
  • Utilizzate subito o ricoprite con pellicola se non la utilizzate tutta
Applicazione
  1. Inumidire il viso con acqua tiepida.
  2. Applicare la maschera sul viso.
  3. Massaggiare delicatamente con un movimento circolare.
  4. Lasciare la maschera agire per 5-10 minuti.
  5. La polvere di lino idrata la pelle e allevia la secchezza.
  6. Risciacquare il viso con acqua.

sabato 18 febbraio 2017

Pollo alle mandorle Bimby



Ingredienti:
 500 gr di petto di pollo
 150 gr di mandorle pela
 1 cipollotto
 5 cucchiai di olio di semi
 3 cucchiai di salsa di soia
 1 cucchiaino di zenzero grattugiato
 20 gr di maizena
 sale

Tagliare il petto di pollo a bocconcini e passarli nella maizena
Tritate metà delle mandorle a vel 5 per 10 sec
Aggiungere le restanti mandorle e un cucchiaio d'olio: 3 min a 100° a vel 2
Togliere le mandorle e metterle da parte.
Aggiungere il restante olio, lo zenzero grattugiato e il cipollotto e cuocere 5 min a 100° vel 3
Disporre la farfalla sulle lame, unire i bocconcini di pollo e cuocere 7 min a 100° vel Soft Antiorario
Aggiustare di sale, unire le mandorle e la salsa di soia e cuocere ancora 2 min
Servire il pollo alle mandorle nei piatti

Pepite di pollo in pastella

Ingredienti per 4 persone:
 500 gr di petto di pollo
 2 uova
100 gr di farina
 100 ml di latte
1 limone
sale
 pepe
 pangrattato


Tagliare il petto di pollo a pezzettini.
Preparare la pastella mescolando uova, farina, latte, sale, pepe e una grattugiata di limone
Immergere i pezzettini di pollo nella pastella.
Passarli nel pan grattato.
Friggere i pezzetti di pollo in una padellina antiaderente.
Sgocciolare e servire le pepite di pollo ancora calde

Pepite di pollo croccanti

Ingredienti per 4 persone:
  300gr di pollo
  1busta di patatine
   latte q.b.

  
Tagliate il petto di pollo a straccetti
Fate ammorbidire i pezzetti di pollo in una ciotola con del latte, per un quarto d'ora.
Schiacciate le patatine fino a sminuzzarle e disporle in un piatto.
Rotolate i pezzetti di petto di pollo nell'impanatura e fate aderire le patatine sminuzzate su tutto il pezzetto di pollo.
Disponete le pepite di pollo su una placca da forno rivestita di carta forno e infornate per 20 minuti a 180°C.
Salate e servite con ketchup e maionese. I pezzetti di pollo saranno croccanti fuori e morbidi dentro :P

Pesce San Pietro a forno


INGREDIENTI: (per 4/6 persone)
pesce San Pietro 1,600 kg.
patate medie
4
pomodorini gr.100
olive nere
una busta da 85 gr.
prezzemolo
rosmarino
aglio
olio
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Far bollire le patate fino a metà cottura, pelarle e tagliarle a rondelle alte 1 cm. o a tocchetti. Ungere una teglia da forno e disporre le patate, i pomodorini tagliati a metà e le olive, condite con olio, sale, pepe, rosmarino e uno spicchio d’aglio intero. Sistemare sopra il pesce pulito ed eviscerato un po’ di prezzemolo, condire con sale, pepe, olio e un rametto di rosmarino che infilerete nell’apertura del ventre assieme ad uno spicchio d’aglio in camicia  Condite tutto con un filo d’olio e infornate il pesce San Pietro a 180° C per 30 minuti circa.

Stoccafisso in pentola a pressione

Ingredienti per 4 persone:
800 gr di stoccafisso già bagnato
500 gr di patate
250 gr di pomodorini
1 cipolla
1 cucchiaino di origano
1 ciuffetto di prezzemolo
pane casareccio
1 bicchiere di olio extravergine d'oliva
pepe
sale

Procedimento:
Metti lo stoccafisso tagliato a pezzetti, le patate sbucciate e ridotte a cubetti, la cipolla tritata finemente e i pomodorini tagliati a spicchi nella pentola a pressione; unisci un pizzico di sale, condisci con l'olio e un po' di origano e copri con mezzo lt d'acqua. Chiudi la pentola a pressione e lascia cuocere per 30 minuti dal fischio della valvola. Fai sfiatare tutto il vapore, togli il coperchio e, se necessario, aggiusta di sale e pepe. Servi la zuppa ben calda dopo averla cosparsa con abbondante prezzemolo tritato. Accompagna con crostini di pane casareccio abbrustoliti.
Buon appetito!

lunedì 13 febbraio 2017

Castagnole di carnevale

Ingredienti:
due uova intere
75gr di zucchero
75gr di olio di girasole
mezza bustina di lievito per dolci
un cucchiaio di liquore all'anice
350gr di farina
impastare e poi friggere come per le frappe.

domenica 12 febbraio 2017

Frappe di carnevale

Ingredienti:
un uovo
un cucchiaio di zucchero
un cucchiaio di liquore all'anice
un cucchiaio di olio di semi di girasole
buccia grattugiata di un limone
un pizzico di sale
140gr di farina
inpastare, la farina per ultima e piano pianosenza aggiungerne altro per stendere la pasta quindi conservarne un pò per stendere friggere poco per volta in olio ben caldo.
Far asciugare su carta assorbente e poi cospargere con zucchero a velo.

Occidentali’s Karma

Testo
Essere o dover essere
Il dubbio amletico
Contemporaneo come l’uomo del neolitico.
Nella tua gabbia 2×3 mettiti comodo.
Intellettuali nei caffè
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Kefir

Il latte fermentato, che poteva anche essere kefir, viene ufficialmente ritenuto per la prima volta alimento probiotico in Francia in pieno Rinascimento. Francesco I soffrì per un lungo periodo di un'affezione intestinale particolarmente noiosa che i medici di corte non riuscivano a debellare con nessun intervento terapeutico di loro conoscenza. Il Re di Francia fece propria la notizia giuntagli dall'Oriente che indicava nel Gran Turco il personaggio in grado di risolvere il suo problema. Il Gran Turco arrivò alla corte di Francia con un gruppo di pecore ed una ''misteriosa ricetta'' con la quale procedeva alla preparazione di un latte di pecora fermentato. Dal consumo del latte il Re trasse subito giovamento; apparve così, secondo la tradizione, il primo yogurt in Francia ed ebbe poi rapidamente una larghissima diffusione.
Un personaggio molto importante da ricordare è Ilya Ilyich Mechnikov. Nel 1888 abbandonò l'Ucraina ed arrivò all'Istituto Pasteur di Parigi ove svolse studi sulla fagocitosi e sull'immunità anti infettiva, i cui risultati gli valsero il Nobel nel 1908.
 Da questo momento Mechnikov sostenne che il consumo regolare di latte fermentato garantiva nell'intestino la presenza di buoni fermenti lattici vivi capaci di contrastare lo sviluppo dei germi intestinali indesiderati. L'immunità anti infettiva, sulla quale si basò la motivazione del premio Nobel, viene modulata proprio dal consumo di latte fermentato che diviene così sempre più noto.
Una data importante della storia dei latti fermentati cade nel 1964 quando ricercatori medici americani rendono noto che i componenti delle tribù di Masai sono molto poco colpiti da forme cliniche di malattie alle coronarie. Gli stessi ricercatori dimostrano poi che i Masai hanno un basso livello di colesterolo nel sangue: 150mg/100ml contro 225mg/100ml dei popoli dell'emisfero Occidentale. La loro dieta ricca di carne e latte sembrerebbe contrastare con questa constatazione. Bisogna però sottolineare che i Masai, allevatori di bestiame, sono forti consumatori di latte fermentato, ottenuto con ceppi selvaggi, ove il processo fermentativo porterebbe all'accumulo di un metabolita indicato come AMF (anticholesteremic milk factor) che esercita azione ipocolesterolemica.
Il consumo quotidiano di kefir può aiutare a:
I. Regolarizzare le funzioni intestinali, poiché il kefir stimola le proteine digestive, l'appetito e la peristalsi, promuove la salivazione e la secrezione degli enzimi da parte di stomaco e pancreas stimolando la digestione degli altri cibi. Studi scientifici suggeriscono che possa aiutare a diminuire la quantità di colesterolo nel sangue;
II. Contrastare l'insediamento di germi pericolosi. Il kefir contiene una grande quantità di batteri lattici che hanno un'azione inibitoria nei confronti dei microbi putrefattivi e patogeni;
III. Stimolare la produzione di anticorpi dell'intestino e migliorare le difese immunitarie.
Il kefir è adatto a tutti:
- A chi svolge attività sedentarie e desidera un alimento bilanciato e facilmente digeribile
- A chi desidera mangiare cibi naturali,salutari e nutrienti che possono rafforzare l'organismo e le difese immunitarie
- Per persone sotto trattamento antibiotico, perché in questi casi la loro flora intestinale viene disturbata o addirittura completamente distrutta
- Ai ragazzi, che potranno beneficiare di un cibo energetico, digeribile, gradevole e sano e in grado di contrastare gli effetti negativi delle tante ''porcherie'' che oggi possono mangiare, assumendo nel contempo tanti elementi fondamentali per lo sviluppo come il calcio, il potassio e tante vitamine
- Alle donne in attesa, per il contenuto in acido folico fondamentale per lo sviluppo del feto. Durante lo svezzamento anche ai loro piccoli, per la capacità del kefir di aiutare a colonizzare l'apparato digerente con batteri ''buoni'' con tutti i benefici che ne conseguono.
- Per le persone anziane, i convalescenti e chi ha la digestione in subbuglio.
I Granuli di kefir di latte - come gestirli
Da millenni gli uomini coltivano i granuli di kefir per produrre la salutare bevanda ricca di fermenti. I granuli di kefir, composti di kefiran, possono essere visti come un "condominio" di fermenti in cui vivono in stretta simbiosi decine di specie diverse; questa comunità naturale di fermenti presenta una stabilità eccezionale, riesce cioè a difendersi dall'attacco di microbi "stranieri" e mantenere intatta la simbiosi in tutte le sue componenti. I granuli di kefir, come un vero e proprio organismo vivente, sono in grado di moltiplicarsi; la quantità di granuli, come sanno tutti coloro che producono il kefir in casa aumenta lentamente giorno per giorno. I granuli in eccesso possono essere congelati per avere una riserva di granuli oppure mangiati, sono infatti ottimi sia per l'apporto di fermenti, sia per le possibili proprietà antitumorali ipotizzate da diversi studi scientifici. Tutti i tentativi di ricreare in laboratorio granuli vitali di kefir sono finora falliti, l'unico modo di ottenere nuovi granuli rimane la moltiplicazione naturale, se per disgrazia tutti i granuli del mondo scomparissero non saremmo in grado di ricrearli. L'unico modo per iniziare una produzione domestica di kefir è di trovare qualcuno che abbia i granuli e ve ne ceda un po'.
Come gestire i granuli Materiale occorrente e ingredienti:

- uno o due cucchiai di granuli di kefir (in generale ricordate che i granuli devono essere almeno il 5% in peso del latte. Es. mezzo litro di latte e 25g di granuli)
- 2 barattoli o brocche dalla bocca larga di vetro o plastica, muniti se possibile di coperchio
- 1 colino
- 1 cucchiaio
- Latte

1) Ponete i granuli in uno dei due contenitori e aggiungete il latte. Il latte può essere pastorizzato, UHT, crudo; intero, parzialmente scremato o scremato; vaccino, di capra o asina. Insomma qualsiasi tipo di latte può andare, cambieranno consistenza e sapore del kefir ottenuto, sperimentate per produrre quello che più vi piace. Il contenitore non deve essere pieno fino all'orlo, mai più dei ¾ del contenitore, l'ottimale sarebbe pieno per 2/3.
2) Coprite con il coperchio, ma non avvitate stretto. Se non avete il coperchio basta un foglio di stagnola tenuto stretto con un elastico.
3) Ponete in un luogo non alla luce diretta del sole, a temperatura ambiente ( compresa cmq fra i 18-19°C e i 24°C; la temperatura ottimale è 22°C) a fermentare fino alla coagulazione ( il latte assume la consistenza del budino) che avviene circa 24 ore dopo. Per avere un kefir dal sapore più deciso lasciate in fermentazione per 2 giorni.
4) Mescolate il kefir coagulato delicatamente finchè non prenderà la consistenza di una crema, quindi filtrate con il colino sotto cui avrete posto l'altro barattolo (o brocca), potete aiutare la filtrazione mescolando con attenzione il kefir nel colino.
5) Il kefir filtrato è pronto per essere consumato o conservato in frigorifero. Il kefir è ricco di fermenti vivi, durante la conservazione in frigorifero la fermentazione continua anche se molto rallentata, in particolare con il passare del tempo aumenterà la quantità di acido citrico, il kefir dopo qualche giorno in frigorifero risulterà leggermente più acido.
6) Gestite i granuli ripartendo dal punto 1
Alcuni consigli In linea di massima è meglio non utilizzare utensili e soprattutto contenitori metallici, questi ultimi in particolare sono decisamente da sconsigliare; il kefir infatti, come tutti gli alimenti acidi, rimanendo a contatto per tempi lunghi con i metalli tende ad attaccarli, essi possono essere negativi per la comunità di fermenti e soprattutto per il consumatore! Alla fine della fermentazione, può darsi che notiate una componete acquosa (siero), è normale, mescolando si riamalgamerà con il cagliato. Sulla superficie del caglio noterete una leggera colorazione bruna, essa è dovuto alla fermentazione degli acetobatteri, una delle componenti della comunità kefir. I granuli NON vanno sciacquati o lavati con acqua tra una fermentazione e la successiva, si rischia di eliminare parte della flora batterica insediata sulla superficie del granulo. Attenzione a non utilizzare mai contenitori o latte caldo, un calore superiore alla temperatura ambiente ucciderà i vostri granuli!
Come conservare i granuli Se volete interrompere la produzione di kefir per qualche giorno, potete porre in frigorifero al termine del punto 2, i granuli di kefir soppravviveranno per 9-10 giorni, ma non di più!! Quando volete ricominciare la produzione, filtrate il latte (che andrà gettato) e ripartite dal punto 1. Lasciando il kefir con i granuli a temperatura ambiente, dopo 4-5 giorni alcune componenti della comunità simbiotica entreranno in crisi e dopo una settimana i granuli inizieranno a morire. ( in alcuni siti internet i granuli sono trattati come animaletti o addirittura umanizzati, se dovessero morire non preoccupatevi troppo, sono solo batteri e lieviti!!!!!). Se volete interrompere la produzione per tempi più lunghi potete congelarli: una volta filtrati i granuli metteteli in un vasetto e ricopriteli di latte in polvere, in questo modo i granuli rimarranno vitali per circa 2 mesi. Entro questo periodo per ricominciare la produzione nn dovete far altro che scongelarli e raggiungere latte, la prima produzione andrà scartata perché le componenti del kefir richiedono un giorno per riattivarsi completamente. 
Se ne sente parlare sempre più spesso. Fino a qualche anno fa era un prodotto conosciuto solo da pochi mentre ora si trova anche al supermercato. Nonostante questo il kefir, dall'armeno keif "benessere", è tuttora un prodotto di nicchia che però vale assolutamente la pena provare e farlo diventare la propria buona abitudine quotidiana. Di cosa si tratta esattamente? Una sorta di super yogurt, latte fermentato leggermente acidulo e frizzante, più di ogni altra cosa un prodotto probiotico con una grande biodiversità di batteri e lieviti e moltissimi benefici per la nostra salute. Rispetto allo yogurt il kefir è molto più ricco di vita grazie ai granuli, agglomerati di batteri e lieviti di varie specie che compongono grandi colonie attorno a particolari proteine.

5 buoni motivi per preparare in casa il KEFIR:
Salute – questa bevanda è capace di arricchire il nostro microbioma rafforzando il nostro sistema immunitario. Il kefir una volta pronto ha un contenuto di lattosio bassissimo, visto che è stato digerito dai granuli, questo lo rende adatto anche a chi ha leggere intolleranze al lattosio.
Facilità – il kefir è più facile da preparare dello yogurt e non richiede particolari strumenti come la yogurtiera perché fermenta a temperatura ambiente.
Conservazione – preparare il kefir è anche un modo per conservare a lungo il latte prima che vada a male. Una volta pronto il kefir si conserva in frigo per almeno un mese.
Risparmio – preparare in casa il kefir permette di risparmiare sull'acquisto di yogurt e costa molto meno rispetto al kefir già pronto.
Versatile – gustatelo così al naturale o usatelo come ingrediente per preparare frullati, salse, budini. Per preservarne tutte le proprietà evitate di cuocerlo o congelarlo. 
Cosa vi serve
Strumenti:
1 colino
1 vaso di vetro a chiusura ermetica

Ingredienti:
3 tazze di latte a temperatura ambiente - Scegliete latte biologico, il contenuto in grassi non è importante mentre è importante che non sia stato tolto il lattosio perché è il nutrimento principale dei granuli che digerendolo lo trasformeranno in benefici sottoprodotti.

3 cucchiai di granuli di kefir – i granuli si trovano nei negozi di prodotti naturali, liofilizzati in bustina. Ma la cosa migliore è se trovate un donatore. Mano a mano che fate il kefir i vostri granuli si riprodurranno, motivo per cui chi lo fa si trova spesso con granuli in eccesso. Sul web troverete diverse persone disponibili a darvene un po'. Vi sconsiglio invece di provare a produrli da zero, l'operazione è piuttosto laboriosa.

Come si fa:
Mettete granuli e latte a temperatura ambiente in un vaso. Se il latte fosse freddo scaldatelo fino a quando sarà tiepido. I granuli sono vivi e come tutti gli esseri viventi amano avere tanto cibo e stare al caldo. Evitate quindi di sottoporli a sbalzi di temperatura come temperature troppo calde o troppo fredde. Mescolate e chiudete il vasetto ermeticamente.
Riponete in dispensa al buio lontano da fonti di calore. Lasciate fermentare per 8-12 ore. Di tanto in tanto aprite e mescolate.
Trascorso questo tempo ma anche prima se vedete comparire del liquido trasparente (il siero), aprite il vasetto e filtrate il contenuto attraverso un colino.
Raccogliete il kefir pronto in una bottiglia/contenitore e conservate in frigorifero. Consumatelo entro un mese.
Mettete invece i granuli in un contenitore pulito con nuovo latte per dare il via a una nuova fermentazione.

Se volete mettere in pausa i vostri granuli, dategli abbondante latte e conservateli in frigorifero.
Istruzioni per l'uso
1) Frullato di frutta e kefir – frullate frutta matura a piacere, carote e un bicchiere di kefir, servite e gustate
2) Budino di chia, banane e kefir – la sera mettete 2 cucchiai di semi di chia in una tazza di kefir, coprite e riponete in frigorifero. La mattina unite una banana sbucciata e affettata e gustate a colazione.
3) Gazpacho al kefir – frullate pomodori, peperone, cipolla rossa, aglio, olio extravergine, succo di limone, sale, peperoncino e naturalmente kefir.

Compiti della settimana: cercate qualcuno che vi doni un po' dei suoi granuli, ve ne bastano pochi per cominciare e cominciate subito a sperimentare il vostro primo kefir.
Cosa vi serve
Strumenti:
1 colino
1 vaso di vetro a chiusura ermetica

Ingredienti:
3 tazze di latte a temperatura ambiente - Scegliete latte biologico, il contenuto in grassi non è importante mentre è importante che non sia stato tolto il lattosio perché è il nutrimento principale dei granuli che digerendolo lo trasformeranno in benefici sottoprodotti.

3 cucchiai di granuli di kefir – i granuli si trovano nei negozi di prodotti naturali, liofilizzati in bustina. Ma la cosa migliore è se trovate un donatore. Mano a mano che fate il kefir i vostri granuli si riprodurranno, motivo per cui chi lo fa si trova spesso con granuli in eccesso. Sul web troverete diverse persone disponibili a darvene un po'. Vi sconsiglio invece di provare a produrli da zero, l'operazione è piuttosto laboriosa.

Come si fa:
Mettete granuli e latte a temperatura ambiente in un vaso. Se il latte fosse freddo scaldatelo fino a quando sarà tiepido. I granuli sono vivi e come tutti gli esseri viventi amano avere tanto cibo e stare al caldo. Evitate quindi di sottoporli a sbalzi di temperatura come temperature troppo calde o troppo fredde. Mescolate e chiudete il vasetto ermeticamente.
Riponete in dispensa al buio lontano da fonti di calore. Lasciate fermentare per 8-12 ore. Di tanto in tanto aprite e mescolate.
Trascorso questo tempo ma anche prima se vedete comparire del liquido trasparente (il siero), aprite il vasetto e filtrate il contenuto attraverso un colino.
Raccogliete il kefir pronto in una bottiglia/contenitore e conservate in frigorifero. Consumatelo entro un mese.
Mettete invece i granuli in un contenitore pulito con nuovo latte per dare il via a una nuova fermentazione.

Se volete mettere in pausa i vostri granuli, dategli abbondante latte e conservateli in frigorifero.
Istruzioni per l'uso
1) Frullato di frutta e kefir – frullate frutta matura a piacere, carote e un bicchiere di kefir, servite e gustate
2) Budino di chia, banane e kefir – la sera mettete 2 cucchiai di semi di chia in una tazza di kefir, coprite e riponete in frigorifero. La mattina unite una banana sbucciata e affettata e gustate a colazione.
3) Gazpacho al kefir – frullate pomodori, peperone, cipolla rossa, aglio, olio extravergine, succo di limone, sale, peperoncino e naturalmente kefir.

Compiti della settimana: cercate qualcuno che vi doni un po' dei suoi granuli, ve ne bastano pochi per cominciare e cominciate subito a sperimentare il vostro primo kefir.
La causa del morbo di Parkinson potrebbe non risiedere nel cervello, quanto nell'intestino. Alcuni batteri intestinali sembrano infatti giocare un ruolo chiave nell'accumulo di quelle proteine «deformi» che innescano la morte dei neuroni dopaminergici e la conseguente comparsa dei disordini motori.  

Ad avanzare questa ipotesi è una nuova ricerca statunitense condotta da ricercatori del California Institute of Technology, pubblicata sulla rivista Cell. «Abbiamo scoperto per la prima volta un legame biologico tra la malattia di Parkinson e il microbioma intestinale. Più in generale, questa ricerca rivela che un disturbo neurodegenerativo può avere origine dall'intestino, non solo dal cervello come si pensava in precedenza. La scoperta che alcune modificazioni nel microbioma possono essere coinvolte nella malattia di Parkinson rappresenta un cambio di paradigma e apre nuove possibilità per il trattamento dei pazienti», ha commentato l'autore dello studio Sarkis Mazmanian del California Institute of Technology, già autore di numerosi studi internazionali sul microbioma. 

Batteri che innescano la malattia  
Da anni è nota l'influenza dei batteri intestinali in un crescente numero di disturbi che coinvolgono la sfera cognitiva, come ansia, depressione e disturbi dello spettro autistico. È inoltre noto che i pazienti colpiti da malattia di Parkinson hanno un quadro alterato del microbioma intestinale e tendono a soffrire di disturbi gastrointestinali già da diversi anni prima dell'insorgenza del morbo.  

Alla luce di queste evidenze, Mazmanian e i colleghi del Caltech hanno preso in esame dei topi geneticamente modificati e portatori di una malattia neurodegenerativa simile al Parkinson e li hanno fatti crescere in un ambiente sterile, oppure in un ambiente a normale presenza di batteri.  

Come risultato, i topi cresciuti in ambiente sterile mostravano meno deficit motori e un minor accumulo di aggregati proteici nel cervello correlati ai disturbi del movimento rispetto agli altri. Se sottoposti a trattamento antibiotico, inoltre, i topi ammalati mostravano un chiaro miglioramento delle abilità motorie, mentre i topi cresciuti in ambiente sterile mostravano un peggioramento dei sintomi quando erano sottoposti a trattamento a base di acidi grassi a catena corta (solitamente presenti in misura ridotta nei pazienti con malattia di Parkinson) o quando ricevevano un trapianto di feci provenienti da pazienti affetti da morbo di Parkinson.  

Secondo i ricercatori, questi risultati presi insieme suggeriscono che i batteri intestinali possono favorire il peggioramento dei sintomi nei soggetti predisposti alla malattia, creando un ambiente favorevole all'accumulo cerebrale di proteine legate allo sviluppo del morbo di Parkinson.  

Il futuro dei trattamenti  
Lo studio potrebbe quindi aprire nuove importanti prospettive di cura contro la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa al mondo, anche attraverso l'utilizzo terapeutico di probiotici e prebiotici per alleviare i sintomi.  

Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di identificare batteri «buoni» e «cattivi», e studiare target terapeutici verso cui indirizzare le nuove cure. 

«Proprio come qualsiasi altro processo di scoperta di nuovi farmaci, portare questo lavoro innovativo dagli animali agli esseri umani richiederà anni – ha dichiarato Mazmanian. – Ma questo è un primo importante passo avanti verso il nostro obiettivo a lungo termine di sfruttare le profonde conoscenze che abbiamo acquisito sulla connessione intestino-cervello per aiutare ad alleggerire il peso clinico, economico e sociale della malattia di Parkinson»


La Stampa