Ingredienti per la caponata
10 melanzane
Olio per friggere
1 grosso sedano
una cipolla
300 grammi olive verdi
3 cucchiai di capperi sott’aceto o salati
1,5 litri salsa di pomodoro fresco
Sale e pepe q.b.
1 bicchiere di aceto
2 cucchiai di zucchero
Procedimento per la caponata
Sciacquare le melanzane, togliere il picciolo assieme alla punta
della melanzana, tagliare soltanto una striscia di buccia praticando un
taglio verticale che va da punta a punta. A questo punto tagliare le
melanzane a cubetti piuttosto grossi e friggerle in olio bollente e
metterle a sgocciolare su carta assorbente.
Pulire il sedano eliminando tutte le foglie verdi, tagliarlo a pezzi e
bollirlo in acqua salata. In un grosso contenitore mettere a soffriggere
la cipolla affettata, non appena sarà imbiondita aggiungere il sedano
bollito, le olive snocciolate e tagliate a pezzi, i capperi sott’aceto
(se usiamo quelli salati bisogna dissalarli) e la salsa di pomodoro.
Aggiustare di sale e pepe e far cuocere. A cottura quasi ultimata unire
alla salsa le melanzane fritte, pare insaporire per qualche minuto. Nel
frattempo sciogliere nell’aceto lo zucchero quindi versarlo nella salsa
con le melanzane. Fare sfumare bene l’aceto. È un piatto che si apprezza
meglio se consumato freddo.
Il pasticcio di caponata
Ingredienti per il pasticcio di caponata
La caponata appena preparata
550 grammi farina 00
200 grammi strutto
40 grammi zucchero semolato
120 grammi vino bianco secco
1 uovo
1 tuorlo
1 cucchiaino di cannella
Un pizzico abbondante di sale
Procedimento
Il giorno prima impastare la farina, lo strutto, lo zucchero, la
cannella, il sale, l’uovo intero e il tuorlo e il vino. Amalgamare
velocemente fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea. Ricoprire con
la pellicola e metterla in frigo.
Imburrare una teglia oppure foderarla con carta da forno, quindi
stendere la pasta frolla e ricavare due dischi. Con il primo fodereremo
la teglia fino ai bordi, l’altro ci servirà per chiudere il pasticcio.
Versare nella teglia la caponata, quindi chiudere con l’altro disco di
di pasta frolla, avendo cura di sigillare bene i bordi. Mettere in
forno, a temperatura moderata, per circa trenta minuti. Servire freddo o
tiepido.
A proposito di caponata
Definire
la caponata di melanzane non è facile, perché non riesco a trovare aggettivi. Per me è uno dei principali capolavori della
cucina siciliana.
Trovarsi davanti a questo piatto polifonico, poter gustare
quest’incontro di gusti, odori e sapori, caratteristici della nostra
cucina, è come rivivere in un attimo i millenni di storia che ci
sovrastano.
La melanzana ce la portarono i saraceni, che la chiamavano badindgian,
noi siciliani l’abbiamo adottato facendola divenire uno degli elementi
più rappresentativi della nostra cucina. Pensiamo, ad esempio, alla
sontuosa “
pasta alla Norma”, alla lussuosa “
parmigiana di melanzane”
e agli altri cento modi con cui i cuochi siciliani si esprimono nel
cucinarla. Nel tempo divenne la regina di tutti gli ortaggi, al punto
che (come cita in un suo libro Gaetano Basile), non di rado, poeti e
narratori l’hanno paragonata ad una bella donna: carnosa, soda e dalla
pelle nera lucida….
L’agro-dolce, di origine persiana, arrivò in Sicilia grazie ai mussulmani.
Per quanto concerne l’origine del nome, esistono diverse “scuole di
pensiero”. Per alcuni, i marinai furono i primi a usare questa salsa che
ammorbidiva le loro dure gallette che definivano “cappone di galera”, e
che invece veniva chiamata, dai tavernieri, con il nome latino:
cauponae. Altri affermano che il nome ci è stato tramandato dai soliti
Monsù,
che usavano la salsetta per conservare per poco tempo la cacciagione,
fra cui il cappone; ingrediente che definiva quelle preparazioni
capponate. Altri ancora riferiscono che questo agro-dolce serviva per
condire la lampuga tagliata a pezzi. Questo pesce in dialetto lo
chiamiamo capone, così si spiega il nesso capone-caponata.
Al di la dell’etimologia, posso affermare con certezza che questa
pietanza resta unica nel suo genere e richiede elementi essenziali come
la melanzana nostrana che, fra le sue caratteristiche, ha quella di
essere compatta al punto giusto da non permettere l’assorbimento d’olio
nella frittura, i
capperi, il sedano, le olive verdi e l’inconfondibile agrodolce che caratterizza questa sinfonia di odori e sapori.